Il report è basato sulle telefonate arrivate nei primi 4 mesi di attività del numero verde 1500, istituito per individuare le criticità relative alle liste d'attesa nella sanità pubblica
E' il Lazio la regione in cui i cittadini lamentano maggiormente di dover aspettare troppo tempo per ottenere una visita medica, un esame clinico o un'operazione. Una segnalazione su quattro tra quelle relative ai tempi di attesa arriva infatti da questa regione, seguita a distanza da Lombardia e Campania. E' quanto emerge dal report del Ministero della Salute basato sulle telefonate arrivate nei primi 4 mesi di attività del numero verde 1500, istituito per individuare le criticità relative alle liste d'attesa nella sanità pubblica. Sono state 1.600 le telefonate dei cittadini raccolte dagli operatori da ottobre a fine dicembre 2018 e sono giunte soprattutto da Lazio (24%), Lombardia (13%), Campania (8.6%), Sicilia (8%) e Toscana (7.8%) e Puglia (6%). Inoltre il 6% ha riguardato disservizi dei CUP: anche qui in testa Lazio (24%), seguito da Sicilia (20%) e Lombardia (12%). In particolare, il primato negativo in Italia spetta alla Asl Rm2 e la Asl Rm1 di Roma, che hanno raccolto più segnalazioni di criticità.
Sei chiamate su dieci hanno riguardato gli eccessivi tempi di attesa; il 17% la richiesta di informazioni sulla possibilità di ricorrere all'intramoenia pagando solo il ticket; il 12% segnalazioni di attese superiori al limite previsto dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di attesa. Inoltre il 6% era relativo a disservizi dei Centri Unici di Prenotazione o CUP: anche qui in testa il Lazio(24%), seguito da Sicilia (20%) e Lombardia (12%). Sono soprattutto donne e hanno un età media di 64 le persone che si sono rivolte al numero verde istituito a ottobre dal ministro della Salute Giulia Grillo. Una prima visita specialistica o una prima ecografia in ritardo, per alcune patologie, può cambiare il decorso della malattia. Per questo uno dei problemi più gravi è il superamento dei tempi massimi previsti per l'erogazione delle prestazioni di primo accesso.
Anche da questo punto di vista le peggiori sono state Lazio (con il 22,4% di segnalazioni, soprattutto dalla Asl RM 2), Lombardia (con l'11,2% delle segnalazioni soprattutto dalla ATS della città metropolitana di Milano) e Campania (con il 9,7%, in primis dalla Asl Napoli 3 sud). Agli ultimi posti, troviamo il Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta. Complessivamente, si legge sul report, "risulta significativa la percentuale di lamentele" ed emerge "la necessità di informazione sulle modalità di fruizione dei servizi di specialistica ambulatoriale, sulle modalità di prenotazione, sul ruolo del CUP, sul significato del Piano Nazionale di Governo delle Liste di attesa".
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